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Lago d’Orta: cosa vedere

Il Lago d’Orta riesce a vivere di luce propria nonostante la presenza ingombrante di illustri vicini, su tutti il Lago Maggiore. Ci troviamo in Piemonte, a nord delle campagne novaresi. Lo specchio d’acqua del Lago d’Orta si estende fino al monte Mottarone, il cui ruolo è quello di separare in maniera naturale le acque dei due laghi più famosi di questa ragione, il d’Orta da una parte e il Maggiore dall’altra. Intorno, una fitta schiera di pini silvestri, faggi e boschi di castagno contribuisce a rendere la cornice del lago altamente suggestiva agli occhi dei visitatori. Anno dopo anno, sono sempre più numerosi i turisti che preferiscono godere della tranquillità offerta dal Lago d’Orta rispetto a quella dello scomodo vicino. Il merito va attribuito a incantevoli scenari naturali, che riescono a lasciare a bocca aperta chi visita per la prima volta il lago piemontese. Gli stessi luoghi che obbligano la maggior parte dei turisti a tornare una seconda volta da queste parti, per apprezzarne ancora i suoi segreti.

L’isola di San Giulio, il borgo gioiello e il Sacro Monte

Uno dei maggiori luoghi di interesse del Lago d’Orta è l’isola di San Giulio, posizionata al centro dello specchio d’acqua del lago novarese, a pochi passi idealmente dal promontorio dove sorge il borgo Orta, uno dei tanti gioielli che rendono la visita al lago indimenticabile. Orta fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. Nessuno può dire, evidentemente, il contrario.

Tra le cose da vedere assolutamente presso il borgo Orta citiamo la piazza, un balcone naturale sulle acque del lago, da dove è possibile salire su una delle imbarcazioni dirette verso la vicina isola di San Giulio. La vista privilegiata sullo specchio d’acqua vale da sola il prezzo della vacanza. Un altro spunto d’interesse della piazza del borgo gioiello Orta è il Broletto, conosciuto anche come palazzo della Riviera di San Giulio.

Lasciando la piazza, si incontrano vicoli tortuosi e stretti. La strada si fa più impegnativa, segnale dell’inizio della salita verso il Sacro Monte, la Riserva Naturale di Orta. In un percorso intervallato da faggi e pini silvestri, il turista si immerge in un luogo sacro, alla presenza di venti cappelle, la cui funzione è di raccontare, passo dopo passo, la vita illuminata di San Francesco, figura speciale per tutto il popolo italiano. Il punto più alto viene raggiunto in prossimità della chiesa posta sulla sommità della collina che sovrasta il borgo, l’edificio religioso intitolato a San Nicola di Mira, con alle spalle la magnificenza del lago.

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